Negli ultimi anni, la struttura dei costi dei conti correnti italiani ha subito importanti trasformazioni. Molti risparmiatori si sono accorti che la trasparenza tanto promessa dagli istituti bancari spesso nasconde invece una crescente gamma di spese extra e commissioni occulte, difficili da individuare nei fogli informativi e nelle simulazioni proposte sui siti ufficiali delle banche. Questa nuova realtà, determinata da crescenti esigenze di redditività e dall’avanzare della digitalizzazione, rende fondamentale per ogni correntista analizzare con attenzione le voci di costo, anche quelle apparentemente marginali.
Incremento dei costi annui: tra canoni e carte sempre più onerosi
Il paradosso odierno dei conti correnti è rappresentato dal fatto che, se da un lato alcune operazioni classiche come i bonifici online risultano meno care rispetto al passato, dall’altro le spese fisse e ricorrenti sono in netto aumento. Secondo le più recenti rilevazioni sui conti online, effettuate dal 2 luglio 2024 al 23 giugno 2025 su 297 prodotti bancari differenti, si individuano rincari di notevole entità per tutte le categorie di utenti. Per i giovani con un utilizzo medio del conto, la crescita è stata del 17%, portando il costo medio annuo a 29,98 euro; per le famiglie si arriva a un incremento del 21% (41,31 euro), mentre per i pensionati si supera addirittura il 23%, toccando quota 47,15 euro annui.
Fra i principali responsabili di questa situazione troviamo:
- Canoni mensili sempre più alti associati sia ai conti base che a quelli digitali, spesso mascherati da promozioni temporanee.
- Carta di credito e di debito che difficilmente risultano gratuite anche solo per il primo anno. Il costo della carta di credito in particolare ha registrato un lieve ma significativo aumento, passando da una media di 45,36 euro a 45,84 euro l’anno.
- Condizioni d’uso sempre più stringenti per mantenere la gratuità di alcuni strumenti di pagamento, ad esempio l’accredito di uno stipendio mensile o una certa soglia minima di movimentazione.
I nuovi costi nascosti: come riconoscerli e come impattano sul conto
L’incremento delle spese annue non si limita però alle voci più evidenti, ma si estende a una serie di costi nascosti che spesso sfuggono all’esame superficiale delle condizioni contrattuali. È indispensabile analizzare queste componenti sia per chi si appresta a aprire un conto corrente sia per chi intende monitorare l’evoluzione delle proprie spese bancarie nel tempo.
Le principali voci di costo nascosto
- Prelievi presso sportelli di altre banche: effettuare un prelievo presso sportelli ATM non appartenenti al proprio gruppo bancario può comportare commissioni anche pari a 2,50 euro per operazione. Alcuni istituti hanno introdotto nuove soglie che rendono a pagamento i prelievi sotto determinati importi.
- Bonifici “particolari”: se i bonifici online standard sono spesso inclusi nei pacchetti, quelli effettuati in filiale, verso l’estero o per importi elevati possono costare anche mediamente 10 euro a transazione.
- Pagamenti Cbill: utilizzati per pagare multe, tasse e servizi scolastici, presentano di norma una commissione superiore ai 2,50 euro, rientrando di fatto nei costi occulti per l’operatività quotidiana.
- Imposta di bollo: per i conti che superano i 5.000 euro di giacenza media, è prevista l’applicazione dell’imposta di bollo annuale, attualmente pari a 34,20 euro.
- Interessi su scoperto o “sconfinamento”: quando il saldo va in rosso, viene applicato un tasso d’interesse molto elevato, generalmente tra il 14% e il 22% sull’importo utilizzato, a cui si aggiunge una “commissione di istruttoria veloce” che può variare da 15 a 75 euro a episodio.
- Servizi in filiale: il passaggio delle banche tradizionali a modalità sempre più digitali ha comportato aumenti delle spese per qualsiasi operazione svolta allo sportello, incentivando così l’autonomia dei clienti ma penalizzando soprattutto le fasce meno digitalizzate della popolazione.
L’impatto della digitalizzazione e della concorrenza sulle spese bancarie
Mentre si diffonde l’idea che i conti online siano sempre e comunque più convenienti, l’indagine condotta evidenzia come proprio queste soluzioni abbiano ricevuto alcuni dei rincari percentuali più alti nell’ultimo anno. L’operato delle banche digitali, spinte a offrire una proliferazione di servizi accessori e carte collegate, ha generato strutture tariffarie sempre più articolate, spesso difficili da confrontare in modo diretto. Nonostante la concorrenza abbia abbattuto alcuni costi, soprattutto sulle operazioni di base, l’incremento dei costi dei servizi “collaterali” può annullare facilmente il vantaggio economico del digitale rispetto al tradizionale.
Si osserva, inoltre, come la strategia di molte banche sia quella di incrementare la marginalità sui servizi apparentemente marginali, introducendo nuovi balzelli e restrizioni legate all’utilizzo, ad esempio, di Bancomat o all’emissione di carte di credito o debito con condizioni sempre più vincolanti. Per le famiglie così come per i pensionati, le vere differenze di spesa annua sono ormai racchiuse nei costi delle “micro-operazioni”, che tendono a sfuggire al controllo preventivo del cliente e rappresentano una fetta crescente dell’esborso effettivo a fine anno.
Strategie per difendersi e ottimizzare le spese del conto corrente
Alla luce di questo scenario caratterizzato da una costante crescita dei costi bancari, è fondamentale adottare alcune accortezze per arginare il rischio di pagare troppo per il proprio conto corrente.
- Analisi comparativa dettagliata: confrontare più preventivi e simulazioni tenendo conto non solo del costo annuo dichiarato, ma anche delle condizioni per l’azzeramento del canone e dei limiti delle operazioni gratuite.
- Ottimizzare l’uso delle carte: utilizzare con intelligenza carte di credito o debito può evitare le commissioni nei limiti del possibile, scegliendo prodotti che restano gratuiti per sempre solo entro certe soglie di spesa o accreditando regolarmente lo stipendio.
- Controllare la giacenza media: mantenersi al di sotto della soglia dei 5.000 euro permette di evitare il pagamento dell’imposta di bollo.
- Prediligere l’operatività digitale: svolgere le principali operazioni online, su home banking o tramite app mobile, limita le commissioni rispetto ai servizi offerti in filiale.
- Monitorare sistematicamente l’estratto conto: almeno ogni trimestre, verificare tutte le voci di spesa e contestare tempestivamente eventuali addebiti non riconosciuti o aumenti unilaterali.
- Valutare il cambio di banca: nel caso in cui il rapporto costi-servizi peggiori sensibilmente, il passaggio a un nuovo istituto è oggi semplificato grazie alle procedure di trasferimento automatico dei servizi ricorrenti.
Infine, il ricorso alle associazioni di consumatori e alle guide indipendenti rappresenta una risorsa preziosa per ottenere informazioni aggiornate, indicazioni pratiche e supporto in caso di controversie o aumenti unilaterali non giustificati dei costi del proprio conto corrente.