L’assegno unico universale rappresenta oggi una delle principali misure di sostegno economico alle famiglie italiane con figli a carico, garantendo un’erogazione mensile parametrata su vari fattori, tra cui la condizione reddituale e patrimoniale attestata dall’ISEE. Con l’avvio del 2025, sono entrate in vigore alcune novità rilevanti sia sugli importi sia sulle soglie ISEE necessarie per ottenere le fasce di beneficio più elevate.
Nuova soglia ISEE per l’importo massimo dell’assegno unico
Per ricevere nel 2025 l’importo massimo dell’assegno unico universale è indispensabile possedere un ISEE non superiore a 17.227,33 euro. Tale soglia rappresenta il limite aggiornato rispetto agli anni precedenti, con un incremento rispetto al valore fissato nel 2024. Al di sotto di questo valore ISEE, ogni figlio minorenne dà diritto ad un assegno massimo mensile di 201 euro circa, valore anch’esso rivisto sulla base della variazione ISTAT dello 0,8% rispetto al periodo precedente. Le famiglie che superano questa soglia vedranno progressivamente decrescere l’importo spettante, sino ad arrivare al valore minimo erogabile oltre la soglia massima, ossia 57,5 euro per ciascun figlio.
È importante sottolineare che l’ISEE rappresenta il riferimento essenziale per la determinazione della quota spettante; chi non presenta o aggiorna la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) entro i termini riceverà d’ufficio solo l’importo minimo, recuperando la differenza eventualmente spettante solamente dopo la regolarizzazione della propria posizione.
Dettagli sugli importi e sulle maggiorazioni previste
L’aggiornamento annuale degli importi tiene conto delle dinamiche inflazionistiche e delle esigenze delle famiglie in condizioni di maggiore difficoltà. Ecco le principali fasce di erogazione per il 2025:
- ISEE fino a 17.227,33 euro: importo massimo di 201 euro per ciascun figlio minorenne. Importi inferiori sono previsti per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni, mentre sono previste maggiorazioni specifiche in presenza di disabilità.
- Oltre 45.939,56 euro di ISEE: riconoscimento dell’importo minimo di 57,5 euro mensili per figlio, valore applicato anche a chi non presenta l’ISEE.
- Tra i due estremi, gli importi vengono rimodulati in modo graduale in base all’ISEE, con decurtazioni progressive.
A queste somme si aggiungono maggiorazioni specifiche riservate a determinati nuclei familiari:
- Familie con almeno 3 figli e ISEE fino a 45.939,56 euro: aumento del 50% dell’assegno per i figli tra uno e tre anni.
- Genitori con figli di età inferiore a 1 anno: incremento del 50% dell’importo per ciascun figlio di questa fascia anagrafica.
- Nuclei con almeno 4 figli a carico: maggiorazione fissa di 150 euro mensili da sommare agli altri benefici.
- Bonus specifico per madri con meno di 21 anni e per la presenza di figli disabili.
Adempimenti e aggiornamenti necessari
Per non perdere il diritto agli importi più alti, tutti i beneficiari sono tenuti a presentare una nuova DSU aggiornata entro il termine di legge (generalmente entro febbraio per evitare decurtazioni retroattive). L’ISEE aggiornato permette di ricalcolare correttamente il beneficio spettante secondo le nuove soglie introdotte e consente l’accesso alle eventuali maggiorazioni previste in caso di variazioni familiari (nascita di figli, separazioni, cambi di residenza, variazione di disabilità).
Nel caso in cui vi siano significative variazioni del nucleo familiare (come la nascita, l’entrata o l’uscita di un componente, cambio di residenza), è obbligatorio aggiornare il proprio stato per non rischiare la sospensione o la rimodulazione dell’assegno. In presenza di omessa presentazione o aggiornamento, l’INPS corrisponderà solo la quota base, salvo restituzione della differenza una volta presentata la DSU valida.
Fra le principali novità del 2025 spicca anche l’ulteriore rafforzamento delle maggiorazioni per le famiglie più fragili o numerose, con attenzione ai nuclei con almeno 4 figli, alle madri giovani e alle famiglie che hanno beneficiato dell’ANF (Assegno per il Nucleo Familiare) nel 2021, che possono ottenere incrementi temporanei se l’ISEE non supera i 25.000 euro.
ISEE, rivalutazioni e relazioni con altri strumenti di welfare
L’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) è uno strumento fondamentale non solo per l’assegno unico universale ma anche per numerose altre prestazioni sociali, tra cui il sostegno all’affitto e le agevolazioni per la mensa scolastica. La soglia ISEE per il massimo importo dell’assegno unico viene periodicamente aggiornata per tener conto dell’andamento dei prezzi e delle esigenze delle famiglie italiane.
Le rivalutazioni ISTAT sono applicate annualmente per garantire che il valore reale degli importi venga mantenuto nel tempo, così come le tabelle INPS vengono adattate per tenere conto delle categorie più bisognose o fragili: famiglie numerose, nuclei con figli disabili, genitori giovani. La procedura per la domanda o per il rinnovo è ormai digitalizzata tramite il portale INPS, ma in caso di dubbi è sempre possibile rivolgersi ai CAF o ai patronati che offrono assistenza gratuita nella compilazione della DSU e nella presentazione della domanda.
Infine, occorre ricordare che l’assegno unico è compatibile con molte altre misure di welfare e bonus, sebbene il principio secondo cui “tutto si basa sull’ISEE” resti il cardine; disporre di un ISEE basso consente di accedere al massimo delle prestazioni in tutte le principali politiche di welfare familiare in Italia.