Negli ultimi mesi si sta assistendo in Italia a un fenomeno di particolare rilievo: un aumento deciso del numero di utenti che stanno abbandonando il telepedaggio, un servizio fino a poco tempo fa leader e simbolo della mobilità autostradale moderna. L’attenzione mediatica e la preoccupazione degli operatori del settore si stanno focalizzando proprio sul numero reale dei clienti coinvolti in questo esodo, analizzando cause, numeri e prospettive per il prossimo futuro.
Contesto attuale del telepedaggio in Italia
Il sistema di telepedaggio ha rappresentato per anni la soluzione più rapida e conveniente per il transito sulle autostrade italiane, consentendo agli automobilisti di evitare le code ai caselli attraverso il pagamento elettronico automatico. Varie società concessionarie, come Autostrada dei Fiori e Autostrade Alto Adriatico, offrono il servizio tramite accordi con fornitori specializzati, nei cui contratti sono previste agevolazioni e servizi aggiuntivi per favorire la fedeltà dei clienti.
Nella più recente definizione di telepedaggio il sistema elettronico resta il fulcro della digitalizzazione autostradale, ma le opzioni di pagamento si sono diversificate: carte di credito, Bancomat Fast-Pay, Viacard e persino modalità contactless, mettendo in discussione il ruolo centrale del telepedaggio come unica soluzione rapida e tecnologica.
Nonostante i vantaggi, negli ultimi due anni si sono susseguiti malumori tra gli utenti per via degli aumenti dei canoni, di limiti tecnologici e della concorrenza di nuovi operatori o metodi di pagamento, che rendono il servizio meno esclusivo e meno conveniente.
Migrazione e numeri: quante persone stanno abbandonando il telepedaggio?
Mentre i dati ufficiali delle principali concessionarie sull’entità esatta dell’esodo di massa risultano ancora poco trasparenti, alcune stime di settore e fonti interne parlano di decine di migliaia di clienti che, solo nel primo semestre 2025, hanno chiesto la disdetta dei propri abbonamenti o la sospensione temporanea del dispositivo di telepedaggio.
Le informazioni rese più recentemente disponibili da Autostrada dei Fiori e Autostrade Alto Adriatico, pur non citando cifre assolute, riportano un incremento notevole nel numero di richieste di informazioni relative ad alternative di pagamento e reclami rispetto agli anni precedenti.
Alla base di questa fuga c’è la sensazione, diffusa fra gli automobilisti, di poter fare a meno dell’abbonamento, che comportava un costo fisso annuale, a favore di sistemi più flessibili ed economici, specie per chi utilizza meno frequentemente la rete autostradale. Va inoltre sottolineato che molte aziende stanno rivedendo le proprie flotte e stipulando nuovi contratti, talvolta abbandonando i servizi centralizzati di telepedaggio a vantaggio di strumenti più agili e personalizzabili.
Sebbene una comunicazione ufficiale con dati certificati non sia ancora stata resa pubblica, alcune associazioni dei consumatori stimano che almeno il 7-10% della base utenti abbia cambiato modalità di pagamento nel corso del 2025, un dato che, se confermato, significherebbe centinaia di migliaia di contratti resi o trasformati.
Le cause dell’esodo: tra rincari, alternative e nuove abitudini
Il telepedaggio, tanto celebrato negli anni Novanta e Duemila, non gode più della posizione di privilegio di una volta. Le problematiche più frequentemente addotte dagli automobilisti e dalle imprese nella scelta di abbandonare il servizio sono:
- Rincari dei canoni di abbonamento: l’aumento delle tariffe a canone fisso, non sempre proporzionato al reale utilizzo, è spesso visto come un boomerang che spinge gli utenti occasionali a disdire.
- Presa di coscienza sui costi occulti: commissioni aggiuntive, oneri per la sostituzione di dispositivi e gestione dell’account hanno ridotto il vantaggio percepito.
- Alternativa di nuovi metodi di pagamento digitali: la crescente capillarità di carte contactless e applicazioni di pagamento permettono, anche senza telepedaggio, di attraversare i caselli con rapidità , favorendo la scelta di soluzioni pay-per-use.
- Miglioramento dell’infrastruttura: la diffusione di piste e casse self-service dedicate alle carte, nonché la sospensione temporanea di molti cantieri nella stagione estiva, favoriscono la facilità d’accesso e la fluidità . L’impegno di Anas nel contenere i disagi di viaggio, come confermato nella gestione dell’esodo estivo 2025, aiuta a svincolare la clientela dall’obbligo di abbonarsi.
Una parte dei clienti, inoltre, ha ridotto i consumi complessivi a causa della situazione economica e del rallentamento della mobilità occasionale, come segnalato anche nei trend di altri settori correlati ai trasporti. Il telepedaggio, pensato per chi viaggia spesso, ora risulta meno essenziale.
Effetti sul settore e ripercussioni per utenti e gestori
L’esodo dal telepedaggio sta portando alcune conseguenze tangibili sia per i gestori autostradali che per gli utenti:
- Riorganizzazione dell’offerta commerciale: i principali provider stanno rivedendo le condizioni contrattuali e i servizi inclusi per fronteggiare l’emorragia di clienti, introducendo tariffe più flessibili e promozioni dedicate ai pendolari o alle aziende con flotte di veicoli.
- Possibile incremento dei reclami: secondo le segnalazioni ricevute dalle concessionarie, aumentano le richieste di assistenza e i reclami legati sia ai cambiamenti contrattuali che alle disattivazioni del servizio.
- Nuova concorrenza e incentivi: il mercato si popola di nuovi operatori, spesso digitali, che offrono servizi analoghi o evoluti, aumentando la pressione competitiva sulle società storiche del telepedaggio e favorendo migliori condizioni per i clienti.
- Rinnovata attenzione alla soddisfazione dell’utente: le concessionarie sono ora costrette a investire maggiormente nella qualità del servizio clienti e nella trasparenza della comunicazione, per evitare ulteriori defezioni.
Dinamiche future e possibili sviluppi
Il trend in atto suggerisce che il modello del telepedaggio tradizionale sarà fortemente ridimensionato nei prossimi anni, a meno di un cambiamento deciso nelle strategie commerciali dei gestori e nella reale convenienza economica proposta agli utenti. Il mercato vedrà probabilmente maggiore personalizzazione delle offerte, l’emergere di soluzioni pay-per-use ancora più competitive e una progressiva digitalizzazione dei metodi di pagamento.
Si prevede inoltre che le istituzioni e le concessionarie dovranno monitorare attentamente la qualità della rete e la semplicità di accesso ai servizi, così da mantenere elevati standard di mobilità senza costringere gli utenti verso soluzioni obbligate e poco trasparenti.
Solo con una risposta rapida ed efficace alle nuove esigenze dell’utenza autostradale sarà possibile limitare l’impatto negativo sull’immagine del servizio di telepedaggio e garantire la sostenibilità della transizione in corso. L’evoluzione del settore sarà , dunque, un banco di prova cruciale per tutto il comparto dei trasporti in Italia e un esempio da osservare anche a livello europeo.