La cifra sorprendente che gli italiani spendono ogni anno in giochi e lotterie

Negli ultimi anni la spesa degli italiani in giochi e lotterie ha raggiunto livelli sconvolgenti, suscitando interrogativi sia economici che sociali sul fenomeno del gioco d’azzardo. Dalla semplice schedina al Gratta e Vinci, passando per slot machine fisiche e online fino alle scommesse sportive, il volume di denaro movimentato rappresenta ormai una delle voci più rilevanti nelle economie domestiche e nel bilancio statale.

La crescita vertiginosa del mercato: cifre e tendenze

Per il 2025, le stime indicano che la somma totale investita dagli italiani in giochi d’azzardo e lotterie ammonta a oltre 160 miliardi di euro, confermando una costante tendenza al rialzo rispetto agli anni precedenti. Già nel 2023 la cifra aveva toccato i 150 miliardi di euro, mentre nel 2022 si era attestata a 136 miliardi, superando addirittura la spesa sanitaria nazionale e avvicinandosi al doppio di quella per l’istruzione pubblica. Questi numeri evidenziano quanto il fenomeno sia radicato nel tessuto sociale del paese e quanto il gioco d’azzardo abbia saputo espandersi in tutte le sue forme.

Il gioco online continua la sua ascesa offrendo nuove modalità di accesso e scommessa. La giocata media pro capite per i maggiorenni ha toccato i 3.137 euro annui nel 2024, con una quota significativa attribuibile al digitale, dove nella fascia tra i 18 e i 74 anni si arriva a 2.162 euro pro capite. A livello territoriale, si registrano differenze notevoli: alcune province come Isernia e Siracusa superano abbondantemente i 3.000 euro per cittadino sul solo canale online, dimostrando una forte penetrazione del fenomeno anche oltre le grandi metropoli.

Composizione della spesa: giochi preferiti e differenze regionali

A trainare i volumi registrati sono diversi segmenti, tra cui spiccano il settore delle slot machine, i gratta e vinci, i giochi numerici a totalizzatore nazionale (come il SuperEnalotto) e le scommesse sportive sia fisiche sia digitali.

Il valore raccolto dalle sole slot online e dai giochi fisici, insieme alle lotterie, ha superato i 13 miliardi di euro. Le regioni che spiccano per volume di gioco sono Campania, Lazio ed Emilia Romagna, che presentano rispettivamente somme totali tra i 7 e i 10 miliardi di euro. Ciò riflette non solo dinamiche demografiche ma anche abitudini culturali e disponibilità di infrastrutture dedicate al gioco.

Ogni anno milioni di italiani prendono parte a una vasta gamma di giochi a premi, dalla Lotteria degli scontrini introdotta per incentivare i pagamenti tracciabili fino alle classiche lotterie nazionali. I montepremi messi in palio sono spesso molto allettanti: ad esempio, la lotteria degli scontrini offre premi annuali fino a 5 milioni di euro per gli acquirenti e un milione di euro per gli esercenti, con premi settimanali e mensili che incentivano ulteriormente la partecipazione.

Il profilo del giocatore italiano

Dietro questi dati si nasconde una segmentazione piuttosto precisa del giocatore tipo. Le indagini più recenti identificano almeno tre profili prevalenti:

  • Giovane adulto (in media 18 anni), solitamente di sesso maschile, con una cerchia di amici e parenti che praticano scommesse.
  • Uomo di mezza età (circa 40 anni), anch’esso inserito in un contesto sociale incline al gioco, spesso con un livello di soddisfazione personale più basso.
  • Donna anziana (circa 67 anni, pensionata o vedova), spesso motiva il gioco come passatempo e occasione di socializzazione e presenta livelli variabili di soddisfazione personale.

Questa variegata platea contribuisce alla diversificazione dei giochi: se i giovani adulti mostrano interesse soprattutto verso scommesse online e giochi tecnologici, nelle fasce più mature resistono le lotterie tradizionali e i giochi a estrazione.

Impatto fiscale e sociale del fenomeno

Dal punto di vista fiscale, il get­tito derivante dal gioco d’azzardo rappresenta una risorsa di prim’ordine per lo Stato: nel solo 2024 le entrate erariali (dirette e indirette) hanno fruttato circa 7,6 miliardi di euro, con il grosso proveniente comunque da imposte indirette sui principali giochi di fortuna. Nel primo trimestre 2025, la tendenza si è confermata in aumento, con un incremento di quasi il 19% rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, a fronte di questi incassi emergono con forza le problematiche sociali e sanitarie legate alla ludopatia. Il gioco d’azzardo patologico costituisce oggi una vera emergenza, con richieste crescenti di supporto psicologico e assistenza sanitaria per centinaia di migliaia di cittadini coinvolti. La facilità di accesso e l’offerta quasi illimitata di prodotti di gioco, soprattutto online, rendono il fenomeno particolarmente insidioso e difficile da arginare.

Un settore in continua evoluzione

La legislazione è in continua evoluzione per tentare di regolamentare il settore e arginare i rischi sociali. In Italia esiste un vero e proprio sistema normativo dedicato al gioco d’azzardo, che disciplina sia le modalità di offerta che i controlli sulle ludopatie correlate. Tuttavia, restano ancora aperte numerose sfide legate alla capacità di tutelare le fasce deboli della popolazione e garantire un equilibrio tra gettito fiscale, prevenzione e salute pubblica.

In un mercato in cui il fascino della fortuna e le promesse di vincite facili continuano ad attrarre milioni di italiani ogni anno, è sempre più importante combinare strategie di informazione, prevenzione e intervento. Solo così sarà possibile gestire una realtà che, per dimensioni e impatto, rappresenta uno dei principali fenomeni economici e sociali del nostro tempo.

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