I tuoi soldi in banca sono davvero al sicuro? Ecco come controllare subito la solidità dell’istituto

La sicurezza dei soldi depositati in banca è una preoccupazione crescente per molti risparmiatori, nei tempi attuali caratterizzati da crisi finanziarie ricorrenti e da una maggiore attenzione alle politiche di tutela del risparmio. Comprendere se il proprio istituto bancario sia davvero solido e in grado di proteggere i propri soldi è fondamentale per evitare brutte sorprese. Esistono diversi strumenti e metodi concreti per valutare la solidità di una banca e per capire quali rischi si corrono in caso di fallimento o crisi sistemica. Vediamo quali sono i principali indicatori e meccanismi di garanzia che tutelano i risparmiatori, e come consultarli in modo semplice e trasparente.

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e i limiti delle garanzie

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) è il principale meccanismo italiano che tutela i clienti in caso di fallimento di un istituto bancario. Questo fondo garantisce i depositi fino a 100.000 euro per ciascun depositante e per ogni banca aderente. Ciò significa che, se si possiede un conto corrente cointestato, la garanzia può estendersi fino a 200.000 euro complessivi. Nel caso di diversi conti intestati allo stesso nome, la copertura rimane comunque di 100.000 euro per l’intero ammontare presso lo stesso istituto.

La procedura per ottenere il rimborso in caso di liquidazione è automatica, senza necessità di domande da parte del correntista, e in genere si conclude entro 7 giorni dall’avvio della liquidazione coatta amministrativa. Il FITD copre circa il 99% degli istituti italiani e anche le banche estere operative in Italia, ad eccezione di alcuni intermediari finanziari con sistemi di garanzia analoghi.

Nonostante questa copertura, è importante capire che la dotazione finanziaria del FITD è inferiore all’1% dell’ammontare totale dei depositi garantiti. Ad esempio, nel 2023 la copertura reale era di circa 4,6 miliardi di euro a fronte di depositi garantiti per 723,5 miliardi. Questo non costituisce un rischio imminente per il singolo risparmiatore, ma in caso di crisi diffusa di sistema la garanzia potrebbe non essere sufficiente per coprire tutti i depositi.

Come verificare personalmente la solidità della propria banca

La sicurezza dei tuoi soldi non dipende solo dalle garanzie esterne ma anche dalla solidità patrimoniale dell’istituto scelto. I risparmiatori hanno a disposizione diversi strumenti per controllare la solidità di una banca:

  • Lista delle banche commissariate: Verifica se la tua banca è soggetta a una procedura di amministrazione straordinaria. La Banca d’Italia pubblica un elenco aggiornato delle banche commissariate sul suo sito web, indicando chiare situazioni di rischio.
  • CET1 Ratio: Questo indice misura la solidità patrimoniale ed è uno tra i principali parametri di riferimento pubblici. Più è elevato questo valore rispetto ai requisiti minimi, più robusta è una banca.
  • Indice di crediti deteriorati (NPL): Indica la percentuale di prestiti non rimborsati da parte dei clienti. Un valore basso suggerisce alta qualità del credito, minori rischi e una situazione bilancistica più sana.
  • Patrimonio netto: Un elevato patrimonio netto è sintomo di resilienza e capacità di assorbire eventuali shock finanziari.
  • Roe (Return on Equity): Misura la redditività della banca, un buon indicatore dell’efficienza con cui l’istituto investe il proprio capitale.

I dati ufficiali sulla solidità e gli indici di bilancio sono solitamente pubblicati nei rendiconti annuali e nelle relazioni trimestrali delle banche, disponibili anche sui rispettivi siti istituzionali.

Interpretare i segnali di rischio: indicatori pratici

Essere informati non significa solo controllare le tabelle, ma anche saper leggere alcuni segnali che possono indicare una situazione di rischio. Oltre agli indicatori tecnici, considera:

  • Eventi di rilievo come fusioni o acquisizioni: Tali operazioni, se frequenti o non motivate, possono indicare difficoltà finanziarie o una struttura debole.
  • Sospensione di servizi chiave: Blocchi improvvisi su bancomat o carte possono essere sintomo di tensioni di liquidità.
  • Cambio frequente del management: Un turn-over eccessivo tra amministratori delegati è spesso indice di instabilità strategica.
  • Notizie su indagini o sanzioni: Sui media e sulle comunicazioni della Banca d’Italia possono comparire segnalazioni legate a problemi di compliance o operatività.

Se individui uno o più di questi segnali in relazione alla tua banca, è opportuno monitorare più da vicino la situazione e valutare l’eventuale diversificazione dei tuoi depositi.

Diversificare e proteggere il proprio capitale

Anche la migliore banca può trovarsi in difficoltà. Ecco alcune strategie pratiche di gestione del rischio:

  • Non concentrare tutti i risparmi in un unico istituto: Suddividere il patrimonio su più banche riduce l’esposizione a un singolo rischio e permette di sfruttare appieno le coperture del FITD per ciascun ente.
  • Utilizzare strumenti finanziari alternativi: Valuta soluzioni come i titoli di Stato o i fondi comuni, che spesso garantiscono un regime di tutela separato rispetto ai conti bancari.
  • Seguire periodicamente indicatori e notizie settoriali: Imparare a leggere i dati e seguire le fonti ufficiali aiuta a mantenere una vigilanza attiva.

Infine, non sottovalutare l’importanza della consulenza di esperti o del confronto con fonti professionali: un check-up periodico sulla posizione dei propri risparmi può aiutare a prevenire rischi inattesi.

La solidità di una banca si basa sulla somma di vari elementi: garanzie istituzionali, indicatori finanziari e trasparenza nelle procedure di fallimento, ma anche sulla capacità del risparmiatore di informarsi e agire con buon senso. L’analisi, la diversificazione e la conoscenza delle norme sono strumenti chiave per mantenere al sicuro il proprio capitale, anche di fronte alle incertezze del futuro economico.

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