Chi percepisce una pensione bassa si trova spesso in condizioni di fragilità economica e sociale, specialmente nella fascia di età più avanzata. Proprio per dare una risposta immediata ai bisogni di queste persone, sono state previste varie forme di sostegno economico, tra cui il bonus di 80 euro pensato come integrazione al reddito. Tuttavia, è fondamentale conoscere nel dettaglio chi può effettivamente ricevere questo beneficio e quali passi occorre compiere per ottenerlo senza ritardi.
Chi può richiedere il bonus di 80 euro mensili
Il bonus da 80 euro al mese è noto per essere stato introdotto attraverso specifiche disposizioni per lavoratori dipendenti e alcune categorie assimilate, ma negli anni è stato oggetto di approfondimenti anche per chi riceve emolumenti previdenziali derivanti da fonte pensionistica soggetta a tassazione IRPEF. Il diritto al bonus non è infatti automatico per tutte le forme di pensione: spetta esclusivamente ai pensionati il cui reddito complessivo annuo rientra nelle soglie definite dalla normativa, al netto dell’unità immobiliare principale e delle sue pertinenze.
Ogni pensionato interessato deve:
- Avere un reddito complessivo basso, tale da non superare i limiti previsti per l’attribuzione del credito IRPEF sulla pensione ordinaria. I requisiti di dettaglio possono variare in base a eventuali provvedimenti normativi annuali.
- Non percepire altri redditi che, sommati a quello pensionistico, porterebbero il totale oltre le soglie massime stabilite dal legislatore.
- Verificare che la propria posizione fiscale sia soggetta a IRPEF ordinaria e che la pensione sia equiparata o assimilabile a una rendita da lavoro dipendente.
Non tutte le pensioni, infatti, consentono l’accesso a questo bonus. In particolare, pensioni di pura assistenza (quali l’assegno sociale o prestazioni di invalidità civile non imponibili) solitamente non rientrano tra le casistiche agevolate, perché non soggette a tassazione IRPEF ordinaria come previsto dal decreto legge 66/2014.
Requisiti dettagliati: soglie di reddito e documentazione
Il riferimento normativo principale rimane la soglia di reddito complessivo, che viene calcolata escludendo il reddito della casa di abitazione principale e delle relative pertinenze. Nel caso di prestazioni pensionistiche erogate da fondi di previdenza complementare, il credito IRPEF di 80 euro si applica qualora:
- L’IRPEF calcolata sull’importo della pensione sia positiva, dopo aver usufruito delle detrazioni spettanti per il reddito assimilato a lavoro dipendente.
- Non siano presenti elementi reddituali che facciano superare la soglia prevista dalla legge per l’anno di riferimento.
Va specificato che, qualora il pensionato effettui versamenti volontari a fini previdenziali tramite il datore di lavoro, ciò può contribuire ad abbassare il reddito annuo, favorendo così l’accesso al bonus.
L’erogazione avviene frequentemente in maniera automatica da parte dell’ente previdenziale o tramite conguaglio fiscale a fine anno, ma è sempre consigliabile:
- Verificare che tutti i dati reddituali siano correttamente comunicati all’INPS o all’ente erogatore della pensione.
- Controllare ogni anno, a seguito dell’approvazione della dichiarazione dei redditi, l’eventuale spettanza del credito IRPEF.
Novità e differenze rispetto ad altri bonus per gli anziani
Negli ultimi anni, accanto al bonus di 80 euro, la legislazione ha introdotto specifiche forme di integrazione per la fascia ultraottantenne più fragile. Per esempio, dal 2025 è riconosciuta una prestazione universale pari a 850 euro mensili a chi abbia almeno 80 anni, una forma di gravissima non autosufficienza certificata, un ISEE sociosanitario inferiore a 6.000 euro ed essere beneficiario dell’indennità di accompagnamento. A differenza del bonus di 80 euro, questa misura si configura come sostegno socio-sanitario e non come integrazione IRPEF sulla pensione.
L’ISEE sociosanitario ristretto è una novità importante, poiché amplia la platea di chi può accedere alla prestazione anche se vive da solo o in situazioni familiari particolari. Il bonus di 850 euro introdotto è finalizzato a coprire il costo di personale di assistenza regolarmente assunto o l’acquisto di servizi professionali domiciliari. Il suo accesso non coincide con l’attribuzione automatica dell’integrazione di 80 euro, che resta legata all’imposizione fiscale e alle soglie di reddito ordinario.
Come fare domanda e consigli pratici per non perdere il beneficio
Dal punto di vista operativo, per ricevere il bonus di 80 euro sulla pensione, il pensionato deve:
- Verificare la tipologia di pensione percepita: sono ammessi pensionati ex lavoratori dipendenti o assimilati, o titolari di pensioni da previdenza complementare tassate come redditi da lavoro.
- Controllare il reddito complessivo annuo e assicurarsi che sia inferiore alle soglie previste per il diritto al credito IRPEF.
- Presentare annualmente la dichiarazione dei redditi o il modello CU aggiornato, prestando attenzione a inserire eventuali altri redditi che potrebbero incidere sul calcolo.
- Rivolgersi, in caso di dubbi, a patronati o CAF, che possono fornire assistenza gratuita nella verifica dei requisiti e nell’espletamento delle pratiche fiscali.
È importante ricordare che può esistere un termine di decadenza per la richiesta di eventuali arretrati o riliquidazioni del credito spettante: perciò, chi dovesse accorgersi di non averlo ricevuto pur avendone diritto, deve tempestivamente presentare istanza di ricalcolo o ravvedimento.
Se invece il pensionato ha le caratteristiche per accedere alla prestazione universale per ultraottantenni non autosufficienti, la domanda va presentata dal 2 gennaio dell’anno di riferimento direttamente tramite il sito INPS, allegando tutta la documentazione necessaria, incluso il verbale della commissione medico-legale e il modello ISEE sociosanitario aggiornato. Questo bonus può essere utilizzato esclusivamente per spese documentate in ambito socio-sanitario e non viene riconosciuto se la persona non ha il livello di gravità certificato o se perde l’indennità di accompagnamento.
Domande frequenti e chiarimenti normativi
Un equivoco comune riguarda la cumulabilità dei diversi bonus: il sostegno IRPEF di 80 euro riguarda solo chi ha pensione e reddito da lavoro dipendente o assimilato e rientra nelle soglie fiscali. Altri bonus, come il contributo per la non autosufficienza da 850 euro, si applicano solo a determinate fasce di età e condizioni cliniche ed economiche, con risorse, modalità di calcolo e finalità diverse.
Per ogni chiarimento, i riferimenti tecnici principali sono i testi aggiornati dell’IRPEF e la normativa sulle prestazioni sociosanitarie, così da evitare confusioni tra tipologie di sostegno. È sempre consigliato consultare circolari INPS, decreti legislativi di riferimento e rivolgersi a enti di assistenza fiscale per una valutazione personalizzata.
In sintesi, ottenere il bonus di 80 euro sulla pensione è possibile esclusivamente in presenza di requisiti oggettivi legati a fascia reddituale, tipo di prestazione previdenziale e assenza di altri redditi che superino la soglia. Una corretta compilazione dei dati fiscali e un controllo costante della posizione previdenziale sono essenziali per accedere subito al beneficio e non perdere alcuna opportunità di integrazione al proprio reddito pensionistico.