Ti senti sempre appiccicoso in casa? Ecco cosa causa davvero l’umidità e come risolvere

Sperimentare quella sgradevole sensazione di appiccicosità in casa, soprattutto durante i periodi caldi o piovosi, è un problema comune che affligge molte persone. Questa percezione è spesso indice di una percentuale di umidità relativa troppo elevata nell’aria degli ambienti interni. Oltre al fastidio cutaneo, l’umidità in eccesso può causare anche danni strutturali alla casa, problemi di salute e promuovere la proliferazione di allergeni e muffe. Comprendere le reali cause di questo fenomeno è il primo passo per trovare una soluzione definitiva.

Le vere cause dell’umidità in casa

L’umidità domestica origina da una combinazione di fattori esterni e interni, che possono agire singolarmente oppure insieme, aggravando il problema:

  • Intrusione di umidità dall’esterno. Fenomeni come crepe nei muri, infissi non isolati e fondamenta a contatto con falde acquifere permettono all’acqua di penetrare facilmente nelle strutture, alimentando così la presenza costante di umidità. Le infiltrazioni possono manifestarsi sotto forma di macchie, efflorescenze o sensazione di freddo e bagnato al tatto sulle superfici murarie.Infiltrazione e capillarità sono processi fisici che facilitano il passaggio di molecole d’acqua dai terreni o dagli strati perimetrali verso l’interno delle abitazioni.
  • Condensa interna per sbalzi termici. Un altro meccanismo è la condensazione del vapore, che si forma quando l’aria calda e umida incontra superfici più fredde (es. finestre, specchi, pareti esterne), trasformando il vapore acqueo in goccioline. Questo fenomeno è evidente, ad esempio, dopo una doccia calda o affollando la cucina senza ventilazione sufficiente.
  • Attività domestiche quotidiane. Le azioni più comuni come cucinare, fare il bagno o la doccia, asciugare i vestiti in casa e persino la semplice respirazione o la presenza di piante rilasciano quantità significative di acqua nell’aria della casa. In media, una famiglia di tre persone produce circa 12 litri di vapore acqueo ogni giorno, aumentando l’umidità interna se non smaltita adeguatamente.
  • Perdite e guasti agli impianti. Perdite d’acqua occulte da tubature, lavatrici, lavastoviglie o rubinetti possono non solo causare danni localizzati, ma mantenere costante un alto tenore di umidità, spesso senza che ce ne si accorga immediatamente.
  • Difetti strutturali e scarsa ventilazione. Case poco areate, infissi vecchi o sistemi di ventilazione e riscaldamento non efficienti possono impedire la circolazione e il rinnovo dell’aria. Senza ricambio, il vapore acqueo prodotto tende ad accumularsi invece di essere espulso verso l’esterno.

Le conseguenze di un’eccessiva umidità

Quando l’aria diventa satura di umidità si crea quel fastidioso effetto “appiccicoso” sulla pelle, che deriva dall’incapacità del sudore di evaporare correttamente. Il nostro corpo regola la temperatura tramite l’evaporazione del sudore, ma con aria già carica d’acqua questo processo diventa inefficace, lasciandoci con la sensazione di calore e disagio.

Ma non è solo una questione di comfort: una presenza costante di umidità elevata può portare a:

  • Proliferazione di muffe e funghi: Zone umide favoriscono la crescita di muffe che rilasciano spore e alcune tossine potenzialmente dannose per la salute respiratoria.
  • Aumento di allergeni: Gli ambienti umidi sono il luogo ideale per acari della polvere, che producono allergeni responsabili di asma e allergie. Anche alcune specie di batteri e virus sopravvivono più facilmente quando il tasso di umidità è alto.
  • Danni strutturali: L’umidità costante indebolisce i materiali da costruzione, favorisce il degrado del legno, la formazione di efflorescenze saline e la distaccatura degli intonaci.
  • Sgradevoli odori di chiuso: L’umidità stagnante accentua la percezione di odori sgradevoli, soprattutto dove non vi è sufficiente ricambio d’aria.

Come risolvere davvero il problema

La soluzione richiede un approccio combinato: individuare la causa specifica e intervenire in modo mirato. Ecco come agire efficacemente:

Interventi strutturali

  • In caso di infiltrazioni o perdite d’acqua, è fondamentale procedere con la riparazione dei guasti, la sigillatura delle crepe e il ripristino dell’isolamento ove necessario.
  • Per i problemi legati alla risalita capillare, può essere utile realizzare una barriera chimica o installare sistemi di drenaggio attorno alle fondamenta.
  • Sostituire vecchi infissi con modelli ad alta efficienza permette di limitare dispersioni e ingressi di aria e umidità dall’esterno.

Miglioramento della ventilazione

  • Facilitare il ricambio d’aria aprendo regolarmente porte e finestre, soprattutto durante e dopo le attività che producono vapore acqueo.
  • Installare ventilatori meccanici nei bagni e nelle cucine per espellere rapidamente l’aria ricca di umidità.
  • Nei casi più seri, considerare l’adozione di un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC), che assicura il ricambio costante senza dispersione di calore.

Utilizzo di deumidificatori e accorgimenti quotidiani

  • Posizionare deumidificatori nei locali più critici, regolandone il funzionamento in base all’umidità rilevata.
  • Limitare il più possibile l’asciugatura dei panni in ambienti chiusi.
  • Evitare di tappare tutte le superfici, permettendo all’aria di circolare dietro i mobili e lungo le pareti esterne.
  • Controllare la temperatura interna, preferendo un climatizzatore dimensionato correttamente e utilizzato anche in modalità di deumidificazione.

Prevenzione e comportamenti intelligenti

La prevenzione nel tempo è altrettanto importante per evitare che l’umidità ritorni. Alcuni comportamenti e accorgimenti aiutano a mantenere stabile l’equilibrio igroscopico della casa:

  • Arieggiare tutti gli ambienti, anche con piccole aperture di pochi minuti più volte al giorno.
  • Utilizzare la cappa aspirante quando si cucina.
  • Dopo la doccia o il bagno, lasciare la porta leggermente aperta e, se possibile, accendere l’estrattore d’aria.
  • Tenere sotto controllo periodicamente eventuali segni di umidità nei punti deboli: dietro i mobili, negli angoli, sui serramenti e nei locali interrati.
  • Nei climi soggetti a elevata umidità, investire in tecnologie per il monitoraggio continuo come sensori igrometrici collegati a sistemi domotici.

Infine, è importante ricordare che la lotta contro l’umidità si vince sia tramite interventi una tantum che con la costanza nelle abitudini quotidiane. Il beneficio non sarà solo una pelle meno appiccicosa, ma anche un ambiente più sano, sicuro e privo di muffa e allergeni.

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