Usare sale grosso negli angoli di casa per assorbire l’umidità è una pratica molto diffusa, soprattutto per chi cerca soluzioni naturali e a basso costo contro ambienti umidi e la formazione di muffa. Tuttavia, l’efficacia di questo metodo è oggetto di discussione tra chi promuove rimedi casalinghi e chi illustra i limiti delle proprietà igroscopiche del sale. Analizzando prove e pareri tecnici, è possibile delineare i pro e i contro di questa soluzione.
Come funziona l’assorbimento dell’umidità tramite sale
Il sale grosso ha una natura igroscopica, cioè è in grado di assorbire l’acqua presente nell’aria grazie a un fenomeno chimico chiamato osmosi. Questo processo avviene quando il sale entra in contatto con aria umida, attirando le molecole di acqua verso di sé. Con il tempo, il sale si inumidisce e, se l’umidità è elevata, può addirittura sciogliersi producendo acqua visibile nel contenitore. Questa proprietà è sfruttata sia nei deumidificatori naturali fai da te sia in dispositivi commerciali che impiegano cristalli di sale o cloruro di calcio.
Costruire un deumidificatore casalingo è semplice: è sufficiente mettere il sale grosso in piccoli contenitori, come tazze, bottiglie di plastica tagliate e forate, o sacchetti di tela, e posizionarli nei punti critici, come angoli di stanze, armadi e sottoscala. In alcuni casi, si utilizza anche lo sale dell’Himalaya sotto forma di lampade che, con il calore prodotto dalla lampadina, favoriscono il processo di osmosi producendo un leggero effetto deumidificante.
Efficacia reale del sale contro l’umidità domestica
Benchè il sale grosso sia in grado di assorbire una piccola quantità di umidità, la sua azione si limita a spazi chiusi e di dimensioni ridotte, e in situazioni dove il tasso di umidità non è molto elevato. Secondo esperti e tecnici, l’effetto è modesto e difficilmente misurabile in ambienti ampi. Per assorbire l’acqua presente in una stanza mediamente umida sarebbe necessario utilizzare grandi quantità di sale, cambiandolo frequentemente, perché perde rapidamente la capacità igroscopica una volta saturo.
Alcuni esperimenti casalinghi dimostrano che il sale si bagna e, in condizioni molto umide, tende a liquefarsi accumulando acqua alla base del contenitore, ma questa quantità è trascurabile rispetto ai litri di vapore acqueo presenti nell’aria domestica. Esperti sottolineano che anche le famose “scatolette deumidificanti” a base di sale o cloruro di calcio non possono competere con l’efficacia di un deumidificatore elettrico, necessario se si deve ridurre sensibilmente l’umidità per evitare muffe e danni strutturali.
In sintesi, sebbene sia possibile osservare un minimo effetto deumidificante locale, il sale grosso non è sufficiente per risolvere problemi seri di umidità su superfici o volumi abitativi significativi.
Alternative e limiti delle soluzioni naturali
Oltre al sale grosso, esistono altri materiali e dispositivi naturali per assorbire l’umidità domestica. Uno dei più pubblicizzati è il riso, che però, secondo i test, risulta meno efficace del sale a causa della minore capacità di assorbire l’acqua. Al contrario, i cristalli di cloruro di calcio, utilizzati nei deumidificatori commerciali, presentano un potere igroscopico superiore rispetto al sale da cucina e risultano più efficaci nel trattenere l’acqua nelle condizioni tipiche degli ambienti domestici.
Tra i rimedi naturali figurano anche le lampade di sale, le cui proprietà igroscopiche sono attivate dal calore della lampadina interna. Questi oggetti di design, oltre a una possibile lieve riduzione locale dell’umidità, apportano benefici estetici grazie alla luce rossastra che diffondono, ma la loro efficacia reale nell’assorbire l’umidità resta limitata e non assimilabile a quella dei deumidificatori professionali.
È importante inoltre considerare che eliminare l’umidità eccessiva serve a prevenire la formazione di muffa, funghi e danni a mobili e pareti. Tuttavia, se si affrontano cause strutturali come infiltrazioni d’acqua dalle mura o fondamenta, ricorrere esclusivamente a rimedi naturali è insufficiente: occorre invece agire sulle cause profonde con lavori di impermeabilizzazione e ventilazione controllata degli ambienti.
Quando usare il sale: consigli pratici e raccomandazioni
L’utilizzo di sale grosso negli angoli può essere sensato come rimedio temporaneo nelle stagioni umide, in vani chiusi come cantine, armadi e piccoli locali senza finestre. È fondamentale posizionare il contenitore di sale su un vassoio impermeabile, perché man mano che assorbe acqua tenderà a liquefarsi e potrebbe danneggiare le superfici sottostanti.
Ecco alcune raccomandazioni pratiche:
- Cambiare il sale frequentemente, almeno una volta alla settimana, o quando risulta saturo d’acqua.
- Utilizzare contenitori facilmente svuotabili, preferibilmente bucati nella parte inferiore, in modo che l’acqua raccolta venga convogliata in un altro recipiente.
- Non affidarsi al sale come unica soluzione per ambienti di medie o grandi dimensioni o contro problemi di condensa o muffe già presenti.
- Mantenere un adeguato ricambio d’aria e, ove necessario, integrare con deumidificatori elettrici o sistemi di ventilazione meccanica controllata.
- Ricordarsi che il sale risulta più efficace in piccoli volumi chiusi e poco ventilati.
Per prevenire realmente i danni da umidità, secondo il parere degli specialisti, è indispensabile mantenere il tasso di umidità tra il 40% e il 55% negli ambienti domestici e intervenire rapidamente nel caso di perdite, infiltrazioni o ponti termici persistenti.
Altre strategie raccomandate includono l’uso di piante da interno che assorbono l’umidità e l’areazione regolare, soprattutto dopo la cottura dei cibi o la doccia, con l’obiettivo di ridurre la quantità di vapore presente negli spazi abitativi.
In conclusione, mettere il sale grosso negli angoli della casa può fornire un aiuto limitato e temporaneo per l’umidità in piccoli ambienti chiusi, ma non rappresenta una soluzione efficace, né prolungata, per il controllo dell’umidità domestica in caso di problemi più gravi o spazi ampi. Per ottenere un ambiente salubre e prevenire danni dovuti a eccesso di umidità, è necessario adottare soluzioni più mirate e strutturali, riservando l’uso del sale a casi di modesta entità o come integrazione a strategie più efficaci.