Crisi respiratoria da allergia: come riconoscerla e cosa fare subito per proteggere la salute

La crisi respiratoria causata da un’allergia rappresenta una delle emergenze mediche più temute, poiché il rapido peggioramento dei sintomi può mettere a rischio la vita della persona coinvolta. Riconoscerne tempestivamente i segni e agire con prontezza è fondamentale per proteggere la salute e, nei casi più gravi, prevenire conseguenze fatali. Recenti statistiche mostrano un aumento dell’incidenza di reazioni allergiche gravi dovute sia all’inquinamento atmosferico sia all’esposizione crescente agli allergeni ambientali e alimentari.

Come si manifesta una crisi respiratoria allergica

Una reazione allergica respiratoria avviene quando il sistema immunitario reagisce in modo esagerato a sostanze normalmente innocue, quali pollini, acari, peli di animali, muffe o alcuni alimenti. Nei soggetti predisposti, questo provoca una serie di sintomi che possono variare da lievi a estremamente gravi. Il problema principale nelle crisi gravi è il coinvolgimento acuto delle vie aeree, che può portare a una riduzione dell’afflusso di ossigeno ai polmoni e, conseguentemente, a tutto l’organismo.

Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • Tosse persistente, spesso secca e irritativa.
  • Sensazione di oppressione toracica o difficoltà nel respirare profondamente.
  • Sibili respiratori: suoni acuti simili a un fischio emessi durante la respirazione.
  • Prurito al naso o in gola e congestione nasale.
  • Nei casi più gravi, comparsa di gonfiore alla gola e al viso, pallore, sudorazione fredda, tachicardia.

Una particolare attenzione si deve prestare quando i sintomi si accompagnano a sensazione di soffocamento, difficoltà nel parlare o nel deglutire, cambiamento del tono di voce e colorazione blu delle labbra o delle estremità, segni di grave carenza di ossigeno.

La reazione anafilattica: riconoscerla e agire

La reazione anafilattica è la forma più grave di allergia respiratoria ed è una vera e propria emergenza. Si verifica tipicamente entro pochi minuti dall’esposizione all’allergene ed è caratterizzata dalla liberazione massiccia di istamina e di altre sostanze infiammatorie. I sintomi iniziali possono essere prurito e gonfiore, ma evolvono rapidamente in difficoltà respiratoria severa, calo della pressione arteriosa, vertigini, perdita di coscienza e, senza un intervento tempestivo, shock anafilattico fino al decesso.

I segni più rilevanti che devono mettere in allarme sono:

  • Comparsa improvvisa di gonfiore a labbra, lingua, gola.
  • Respiro affannoso, fame d’aria, senso di costrizione al petto.
  • Abbassamento della voce, incapacità di emettere suoni.
  • Pallore, sudorazione, battito cardiaco accelerato.
  • Svenimento o confusione mentale.

È fondamentale che chi è a rischio di anafilassi – ad esempio chi ha già avuto episodi analoghi, o è noto per allergie a certi alimenti, farmaci, punture di imenotteri – sia ben preparato a intervenire immediatamente portando sempre con sé un autoiniettore di adrenalina (come EpiPen) da utilizzare al primo segnale di sintomi gravi.

Cosa fare subito: interventi salva-vita in attesa dei soccorsi

A fronte di una crisi respiratoria allergica, la tempestività delle azioni aumenta notevolmente la possibilità di esito favorevole. Ecco i passaggi essenziali da compiere:

1. Allontanare l’allergene

Se la causa nota della reazione è presente – ad esempio in caso di allergia alimentare, sospendere immediatamente l’ingestione e allontanare l’alimento. Se si tratta di allergeni ambientali, portare la persona in un luogo areato e privo di sostanze sospette.

2. Somministrare immediatamente adrenalina

L’adrenalina (o epinefrina) è il farmaco salvavita in caso di anafilassi. Deve essere iniettata intramuscolo nella parte esterna della coscia appena compaiono i primi segni di crisi grave. L’effetto è rapido e spesso risolutivo, ma non sostituisce la necessità di chiamare immediatamente il 112 o 118 per l’intervento dei soccorsi d’emergenza.

3. Supporto della respirazione

Nel caso compaiano grave dispnea o perdita di coscienza, se possibile posizionare la persona sdraiata sulla schiena, sollevando leggermente le gambe (tranne in caso di difficoltà respiratoria, in cui è preferibile lasciarla semi-seduta). Se addestrati, procedere alla rianimazione cardiopolmonare se la persona è priva di respiro e polso.

4. Assunzione di antistaminici e cortisonici

Gli antistaminici possono essere somministrati sotto prescrizione medica, ma solo dopo l’uso dell’adrenalina e mai in sostituzione. I corticosteroidi possono aiutare nella prevenzione delle recidive, ma l’effetto non è immediato.

5. Monitoraggio e trasporto in Pronto Soccorso

Anche dopo la somministrazione di adrenalina con risoluzione apparente dei sintomi, è indispensabile essere portati in ospedale perché le reazioni possono recidivare (fenomeno del rebound) e può essere necessario un osservazione clinica protratta e ulteriori terapie.

Prevenzione e gestione delle allergie respiratorie

La prevenzione rappresenta il pilastro fondamentale nella gestione delle allergie. Nei soggetti sensibili, l’allontanamento degli agenti scatenanti (pollini, polveri, animali domestici, alimenti a rischio) è la misura di maggior efficacia. L’utilizzo dei filtri HEPA negli ambienti, una corretta aerazione e la pulizia costante rappresentano strumenti efficaci per ridurre l’esposizione agli allergeni.

Per i pazienti affetti da rinite allergica stagionale o perenne, vengono generalmente prescritti:

  • Antistaminici in compresse, spray o gocce.
  • Glucocorticoidi nasali per ridurre l’infiammazione.
  • Preparati a base di cromoni o, in casi specifici, antileucotrieni.
  • Immunoterapia specifica (ITS): vaccino desensibilizzante per la prevenzione a lungo termine delle ricadute e dell’evoluzione verso l’asma.

Nei casi in cui l’asma allergico accompagni le crisi, il medico valuterà l’aggiunta di strumenti inalatori a rapido effetto (beta2-agonisti) e, nei quadri cronici, di corticosteroidi per via inalatoria.

Per i soggetti a rischio elevato di anafilassi (allergia a farmaci, alimenti, punture d’insetti), è raccomandata una preparazione specifica sia per la persona che per i familiari e conviventi. È importante che tutti sappiano riconoscere i primi segnali d’allarme, usare correttamente l’autoiniettore di adrenalina e chiamare subito i soccorsi.

Le terapie cosiddette “alternative” (omeopatia, fitoterapia, agopuntura) non hanno dimostrato efficacia nella protezione dalle crisi allergiche e non dovrebbero mai sostituire le cure raccomandate dalle linee guida internazionali.

In conclusione, la crisi respiratoria allergica è un evento potenzialmente drammatico ma che, se riconosciuto e trattato correttamente, può essere efficacemente gestito. Una corretta informazione, la prevenzione, la preparazione all’emergenza e la collaborazione con il proprio allergologo sono gli strumenti fondamentali per tutelare la salute e la sicurezza di chi soffre di allergie respiratorie.

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